Decreto Lavoro: La legge di conversione
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È stata pubblicata, sulla G.U. Serie generale n. 153 del 3 luglio 2023, la Legge n. 85 di conversione, con modificazioni, del DL n. 48 del 4 maggio 2023, cosiddetto Decreto Lavoro, recante misure urgenti per l'inclusione sociale e l'accesso al mondo del lavoro.
Di seguito si riporta le principali misure di interesse per i datori di lavoro e relative decorrenze.
- Contratti a termine: dal 5 maggio 2023, ferma restando la possibilità della stipula di un contratto "a-causale" di durata non superiore a 12 mesi, la stipula di contratti di durata superiore ma comunque non eccedente i 24 mesi, è possibile solamente nelle seguenti ipotesi:
- nei casi previsti dai contratti collettivi, anche di secondo livello (territoriali o aziendali);
- in caso di mancata previsione da parte della contrattazione collettiva, per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti e comunque entro il 30 aprile 2024;
- per esigenze di sostituire altri lavoratori assenti.
Con la legge di conversione anche ai rinnovi dei contratti a termine intervenuti all'interno dei primi 12 mesi di rapporto viene esteso il regime di a-causalità 12 mesi.
Ai fini del computo del termine dei 12 mesi sia per le proroghe che per i rinnovi si dovrà tener c conto dei soli contratti stipulati a far data dal 5 maggio 2023;
- Assegno di inclusione dal 1° gennaio 2024;
- Supporto per la formazione e il lavoro dal 1° settembre 2023;
- Reddito di cittadinanza: disciplina transitoria operativa fino al 31 dicembre 2023;
- Salute e sicurezza sul lavoro: in vigore dal 5 maggio 2023 le modifiche al D.Lgs n. 81/2008 (Testo Unico sulla sicurezza) dirette al rafforzamento delle regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni;
- Assegno unico universale: con effetto dal 1° giugno 2023, ai genitori vedovi è stata estesa la maggiorazione prevista per i nuclei famigliari in cui entrambi i genitori siano occupati;
- Sanzioni per omesso versamento dei contributi: dal 5 maggio entrano in vigore le nuove sanzioni in caso di omesso versamento dei contributi da parte dei datori di lavoro e dei committenti dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa: per omissioni non superiori a 10.000 euro viene prevista la sanzioni amministrativa da 1 volta e mezza a 4 volte l'importo omesso;
- Obblighi formativi: in vigore dal 5 maggio 2023 alcune semplificazioni in merito al c.d. Decreto Trasparenza;
- Proroghe per lo smart working:
- fino al 30 settembre 2023 per i lavoratori dipendenti pubblici e privati affetti dalle patologie, individuate dal decreto del Ministro della Salute 4 febbraio 2022,
- fino al 30 giugno 2023 per i soggetti fragili e i genitori di figli under 14;
- Taglio cuneo fiscale: per i periodi di paga dal 1° luglio al 31 dicembre 2023, viene aumentata di 4 punti la percentuale di esonero sulla quota dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori pubblici e privati, senza ulteriori effetti sul rateo di tredicesima mensilità;
- Bonus lavoratori dipendenti del settore turistico: per i periodi di paga dal 1° luglio al 21 settembre 2023, viene riconosciuta ai lavoratori del comparto del turismo con un reddito fino a 40.000 euro, una somma a titolo di trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinarie;
- Fringe benefit: Per il periodo d'imposta 2023, per i dipendenti con figli fiscalmente a carico, viene incrementato da 258,23 euro a 3.000 euro il limite di esenzione dal computo del reddito imponibile del lavoratore dipendente per i beni ceduti e i servizi prestati al lavoratore medesimo e delle somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell'energia elettrica e del gas naturale