Aziende con oltre 50 dipendenti - Rapporto biennale parità di genere: invio entro il 30 aprile per evitare sanzioni
Le aziende che occupano oltre 50 dipendenti sono tenuta a trasmettere, entro il 30 aprile 2024, il rapporto biennale sulla situazione lavorativa di genere riferita al periodo 2022-2023.
Per le aziende di dimensioni inferiori la trasmissione del rapporto è facoltativa.
Il rapporto oltre a contenere i dati su genere, categoria professionale, livello di inquadramento, tipologia di inquadramento richiede una importante quantità di ulteriori informazioni.
Una copia del rapporto, unitamente alla ricevuta di trasmissione telematica, deve essere trasmessa dal datore di lavoro anche alle rappresentanze sindacali.
La Consigliera nazionale di parità incaricata di redigere un resoconto annuale della situazione nazionale avrà accessibilità ai dati contenuti nel rapporto.
In caso di mancata trasmissione del rapporto nei termini prescritti, la Direzione Regionale del Lavoro, previa segnalazione dei soggetti competenti, invita l’impresa interessata ad adempiervi entro 60 giorni. Nel caso in cui l’inottemperanza si protragga oltre 12 mesi, potrà essere disposta la sospensione per un anno dei benefici contributivi eventualmente goduti dall’impresa.
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro procederà alla verifica della veridicità del rapporto e quando esso risulterà mendace o incompleto applicherà la sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra i 1.000 e i 5.000 euro.
Cogliamo l'occasione per ricordare anche che alle aziende in possesso della certificazione della parità di genere ai sensi della UNI/PdR: 125:2022 rilasciata da un organismo di certificazione accreditato:
- è concesso un esonero contributivo determinato in misura non superiore all'1% e nel limite massimo di 50.000 euro annui dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro;
- è riconosciuto un punteggio premiale per la valutazione di proposte progettuali, da parte di autorità titolari di fondi europei nazionali e regionali, ai fini della concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti;
- Ai sensi del nuovo codice degli Appalti (D.Lgs. n. 36/2023, art. 108, comma 7, così come modificato dall'art. 6, comma 2-bis, D.L. N. 51/2023), le amministrazioni aggiudicatrici indicano, nei loro avvisi, un maggior punteggio legato al possesso della certificazione di genere.