1° Modulo Riforma fiscale - Le principali novità
Nella seduta del 16 ottobre, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via preliminare, un decreto legislativo di attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi (legge 9 agosto 2023, n. 111).
Di seguito le principali novità per i datori di lavoro.
REVISIONE DELLA DISCIPLINA DELL’IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE
Viene prevista la riduzione da quattro a tre aliquote per scaglioni di reddito (in particolare, vengono accorpati i primi due scaglioni). I nuovi scaglioni saranno i seguenti:
- 23 per cento per i redditi fino a 28.000 euro;
- 35 per cento per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
- 43 per cento per i redditi che superano 50.000 euro.
Sempre dal 2024, viene innalzato da 1.880 a 1.955 euro la detrazione per i titolari di reddito di lavoro dipendente e di alcuni altri redditi assimilati fino a 15.000 euro. In conseguenza di ciò la tax area risulta incrementata a 8.500 euro.
A seguito di tali interventi, viene previsto di modificare le norme relative al requisito per la corresponsione ai lavoratori dipendenti del trattamento integrativo, in modo da assicurare il mantenimento delle condizioni oggi previste.
Come specificato in una nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze la contemporanea applicazione della riduzione del cuneo fiscale (vedi messaggio di studio n. 37/2023) e della nuova aliquota Irpef porterà l’effetto di rafforzare le buste paga dei lavoratori dipendenti fino a 1.298 euri annui (per 27.500 euro lordi)
MAGGIORAZIONE DEL COSTO AMMESSO IN DEDUZIONE IN PRESENZA DI NUOVE ASSUNZIONI
In attesa della completa attuazione della revisione delle agevolazioni fiscali alle imprese, per il periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023, i datori di lavoro potranno fruire di una deduzione maggiorata del costo del lavoro in caso di incremento occupazionale.
L’agevolazione in commento spetta ai soggetti che hanno esercitato l’attività nel periodo d’imposta 2023 per almeno 365 giorni e presuppone che l’impresa si trovi in condizione di normale attività; sono escluse le società e gli enti in liquidazione ordinaria, assoggettati a liquidazione giudiziale o gli altri istituti liquidatori relativi alla crisi di impresa.
L’agevolazione sul costo del personale si applica alle imprese di qualsiasi forma e ai professionisti e prevede una maggiorazione dell’importo deducibile dal reddito Ires o Irpef pari al 20% (totale deduzione: 120%) del costo per i nuovi assunti a tempo indeterminato sostenuto nel 2024.
La maggiorazione dell’importo deducibile raggiungerà il 30% (totale deduzione: 130%) qualora l’assunzione riguardi categorie di dipendenti che necessitano di maggior tutela quali ad esempio: persone con disabilità; minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare; donne di qualsiasi età con almeno due figli minori; giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile; ex percettori del reddito di cittadinanza che non integrino i requisiti per l’accesso all’Assegno di inclusione.
Gli incrementi occupazionali rilevano a condizione che il numero dei dipendenti a tempo indeterminato al termine dell’esercizio 2024 sia superiore (tenendo conto dei decrementi delle società controllate o collegate) a quello medio del 2023. I datori di lavoro dovranno inoltre avere alle proprie dipendenze al 31 dicembre 2024, un numero di dipendenti complessivo (a tempo indeterminato e determinato) superiore a quello medio del 2023.